Cure odontoiatriche in gravidanza

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Pubblicato il 4 Settembre 2023 - A cura della Dr.ssa Elena Riva

É possibile sottoporsi a cure odontoiatriche durante la gravidanza?

Molte donne si chiedono se sia possibile sottoporsi a cure odontoiatriche durante la gravidanza, per paura che le procedure di igiene o cura delle carie siano nocive per il feto. Ebbene, la risposta è sì.

Non solo è possibile sottoporsi a controlli e cure odontoiatriche, ma è opportuno attuare un programma di prevenzione qualora si stia programmando una gravidanza, proprio per evitare spiacevoli inconvenienti durante il periodo di gestazione.

Un controllo dal dentista di fiducia è consigliato prima della gravidanza, per programmare un’eventuale seduta di igiene, oppure per la cura di carie o gengiviti.

Durante la gravidanza, inoltre, sarebbe ottimale per la salute della mamma e del nascituro sottoporsi a una visita di controllo ogni tre mesi.

I ripetuti episodi di vomito e reflusso gastro-esofageo che spesso tormentano la donna nel primo trimestre possono causare seri danni allo smalto dei denti: decalcificazioni o carie che, se non curate in tempo, degenerano in antipatiche pulpiti o peggio necrosi della polpa, con conseguenti episodi di dolore e purtroppo utilizzo di farmaci antidolorifici o antibiotici che, seppur permessi in caso di urgenza, sarebbe meglio evitare.

Inoltre, l’aumento degli estrogeni circolanti può causare gengiviti dolorose e sanguinanti, a maggior ragione sottoporsi a sedute di igiene dentale professionale è strettamente consigliato.

Dopo gli episodi di vomito o reflusso è utile fare dei risciacqui con un cucchiaino di bicarbonato di sodio sciolto in un bicchiere d’acqua proprio per annullare l’acidità. Per combattere la gengivite, oltre all’igiene professionale, si possono applicare gel e dentifrici specifici a base di bicarbonato di sodio e fitostimoline vegetali, che non contengono farmaci ma agiscono in modo naturale sulla salute delle gengive.

E se scopriamo di avere una carie o se un dente fa male? Possiamo fare l’anestesia?

La risposta è ancora affermativa: l’anestesia locale non oltrepassa la barriera placentare, perciò si può tranquillamente procedere con le cure classiche: otturazioni, devitalizzazioni, ricostruzioni.

Ovviamente non si possono eseguire radiografie, motivo in più per eseguire controlli periodici dello stato di salute orale. Se la donna in gravidanza soffre di ipertensione arteriosa o di diabete gestazionale, si utilizzerà un anestetico privo di vasocostrittore.

Il periodo ideale per sottoporsi alle cure odontoiatriche è il secondo trimestre, quando gli episodi di nausea e vomito sono terminati, tra la quattordicesima e la ventesima settimana di gestazione, perché è il periodo più tranquillo, nel quale si hanno pochi disturbi e non è ancora subentrato l’ingombro addominale delle ultime settimane.

Per ogni dubbio o perplessità è bene comunque consultare il proprio ginecologo, soprattutto per l’utilizzo di farmaci antidolorifici o antibiotici quando strettamente necessari. Generalmente sono consentiti il paracetamolo come antidolorifico e i derivati della penicillina come antibiotici.

E durante l’allattamento?

Anche durante l’allattamento la mamma può sottoporsi a cure odontoiatriche, l’unico accorgimento da adottare è, in caso di assunzione di farmaci, attendere almeno tre ore prima di allattare, il tempo necessario per smaltire l’anestetico locale o eventuali antidolorifici.

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